Quello che segue è un articolo che vorrei leggere sui quotidiani di tutto il mondo a fine 2021. Questo potrà avvenire solo se l’Umanità si dimostrerà non così completamente fuori di cervello come ho pensato in questi ultimi anni, oppure se il nostro proverbiale istinto di sopravvivenza avrà avuto la meglio sulla insaziabile voglia di quattrini. Buona lettura!

spettacoli come questo non dovranno più esistere
Finalmente la rivoluzione ha preso il via.
La tanto attesa e soprattutto tanto necessaria rivoluzione per agire contro i cambiamenti climatici, il cosiddetto Green New Deal, è diventata realtà. I Grandi hanno finalmente deciso di passare dalle inutili chiacchiere ai fatti per stoppare o almeno rallentare il trend di crescita delle temperature a livello mondiale. Dopo decenni di vuote dichiarazioni del tipo “prendiamo atto”, “la situazione è grave”, “sono necessari importanti interventi”, e dopo una interminabile serie di impegni puntualmente disattesi e di interventi palliativi, siamo finalmente arrivati alla svolta. I maggiori inquinatori del Pianeta hanno preso atto del fatto che non conviene più a nessuno continuare sulla strada che ci porterà inevitabilmente ad un futuro ricco di difficoltà e conflitti e poverissimo di risorse, e quindi hanno messo in campo nella seconda parte di questo anno che volge al termine una serie di interventi che serviranno a limitare i danni che l’Uomo ha causato a se stesso negli ultimi secoli. Sì, abbiamo scritto limitare perché ormai lo stato del Pianeta è irrimediabilmente compromesso. Dopo secoli di uno sfruttamento sfacciato delle risorse disponibili come se queste fossero illimitate, dopo secoli di politiche che non hanno mai tenuto in conto i delicati equilibri su cui poggia da sempre poggia la vita sulla Terra, dopo secoli di ingiustizie in cui una parte del mondo si è avvantaggiata di comportamenti contrari a qualsiasi etica sociale a scapito delle popolazioni più povere, ebbene dopo tutto questo non è possibile cancellare tutto il passato come potremmo fare se fosse soltanto un testo scritto a matita su un foglio. Purtroppo già oggi ma anche in futuro continueremo a pagare per questa condotta folle e incosciente, e non sarà più possibile ricominciare a scrivere la nostra storia su fogli completamente intonsi.
Da quest’anno quindi una serie di interventi pubblici sono stati messi in campo. Vediamoli nel dettaglio:
1 – taglio immediato e totale ad ogni sovvenzione collegata alle fonti fossili. Parliamo di una cifra che a livello mondiale si aggira sui 775 miliardi di dollari (!), di una cifra quindi assolutamente importante che verrà investita a supporto della transizione ecologica di tutte le aziende che operano in settori non più sostenibili.
2 – stop immediato e totale a qualsiasi rinnovo di permessi per estrarre combustibili fossili, in terra e in mare. Petrolio e carbone sono le principali cause dei nostri attuali problemi, continuare ad estrarle sarebbe un assurdo controsenso. Del resto lo abbiamo fatto fino ad ora, ma fortunatamente i Grandi hanno capito che una riconversione tanto brutale quanto necessaria alle fonti di energia rinnovabili è il male minore nella situazione in cui ci siamo venuti a trovare.
3 – revisione totale dei sistemi fiscali in tutto il mondo. A sostenere il maggior carico fiscale saranno le aziende che hanno inquinato di più negli ultimi decenni, mentre invece agevolazioni saranno riservate a quelle impegnate in attività più sostenibili e a quelle che si impegneranno in ristrutturazioni mirate ad un importante riduzione delle emissioni inquinanti. Esiste uno studio secondo cui il 71% del totale delle emissioni di gas serra dal 1988 ad oggi è collegato a solamente 100 aziende, quindi possiamo affermare con ragionevole certezza di sapere dove andare a colpire.
4 – taglio (almeno) del 25% delle spese militari. La guerra che dovremo combattere nei prossimi anni sarà quella contro i cambiamenti climatici, e per questa lotta non serviranno né aerei né fucili e tantomeno navi da guerra. Per dare un’idea delle cifre in ballo basta un dato: soltanto per i 10 paesi con le spese più alte per la difesa un taglio del 25% ammonta a 325 miliardi di dollari. A livello mondiale raggiungeremo una cifra perfino difficile da immaginare.
5 – realizzazione di una campagna di aiuti a carico dei paesi più ricchi a favore dei paesi più poveri. L’attuale disequilibrio nella distribuzione della ricchezza a livello mondiale non è frutto del caso, bensì è il risultato di secoli di ingiustizie e di sfruttamenti perpetrati da alcuni Stati nei confronti di altri. I Grandi hanno finalmente riconosciuto ufficialmente questo fatto e, pur non facendo un pubblico mea culpa, hanno deciso di attuare una serie di politiche atte a ridurre gli squilibri esistenti, a partire da una globale revisione del debito che gli sfruttati hanno nei confronti degli sfruttatori. Per una sorta di legge del contrappasso, chi fino ad oggi si è maggiormente avvantaggiato di politiche fortemente inquinanti si sobbarcherà in futuro i maggiori oneri per porre rimedio all’attuale crisi climatica.
6 – la crescita economica, il PIL, non sarà più il faro che guiderà le politiche economiche mondiali. L’idea che il mercato è in grado di autoregolarsi verrà messa in un cassetto (e speriamo che ci rimanga un bel po’). D’ora in poi ogni investimento sarà valutato preventivamente in base al suo impatto sull’Ambiente e alla sua utilità sociale. Investimenti che si riveleranno come divoratori di risorse utili solo a generare un ritorno economico all’azienda saranno fortemente disincentivati. il mito della crescita infinita in un mondo dalle risorse limitate è finalmente tramontato. Inoltre i Grandi si sono impegnati a riprendere in mano il controllo di settori chiave per il Bene Comune. Per fare un esempio concreto, la gestione dell’acqua, dichiarata dall’Assemblea delle Nazioni Unite come diritto umano, non sarà più affidata a privati che hanno operato e continuerebbero ad operare in nome di un mero profitto economico. Sarà invece affidata a pubbliche istituzioni che si impegneranno in una gestione corretta, equa e solidale dell’acqua, e che nel loro operato avranno un’attenzione speciale a tutte quelle aree del mondo in cui la siccità sta già mettendo a dura prova la vita delle popolazioni locali.
7 – coinvolgimento della cittadinanza nei processi decisionali. Saranno necessari interventi potenzialmente sgraditi alla popolazione (aumento del costo dei carburanti, plastic tax, limitazione del numero delle auto private in circolazione ecc. ), quindi è prevista in ogni nazione l’istituzione di assemblee rappresentative delle popolazioni per avallare anche le decisioni più indigeste e per far comprendere il messaggio che tutto ciò è necessario per salvaguardare le future generazioni. A tal proposito sono previsti massicci investimenti per attuare una comunicazione puntuale ed efficace.
8 – Interventi saranno studiati e applicati per ridurre il numero e le dimensioni degli allevamenti intensivi, fonte assolutamente rilevante di emissioni nocive nell’atmosfera. Il genere umano dovrà ridurre massicciamente il consumo di carne in breve tempo, quindi con interventi fiscali e campagne informative dovremo arrivare ad un netto calo del consumo di carne a livello mondiale. Lo scrittore Jonathan Safran Foer sostiene nel suo lavoro “Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi” che potrebbe essere sufficiente un’alimentazione sostanzialmente vegana per i due terzi della giornata, quindi concedendosi qualche strappo soltanto a cena. Una riduzione del consumo di carne e derivati animali del 66% quindi. Traguardo ambizioso ma raggiungibile con lo sforzo di tutte le parti coinvolte.
9 – Incentivi e sostegno per le filiere corte e per il biologico. Non è più sostenibile avere tutto sempre, è uno dei lussi che probabilmente non potremo più permetterci. Dovremo abituarci ad un’agricoltura più rispettosa della terra, a rispettare i temi della Natura, impareremo a “mangiare locale” consumando prodotti di stagione biologici e possibilmente a km 0. Ci guadagneremo tutti in salute e contribuiremo direttamente ad abbattere la quantità di CO2 in atmosfera. Inoltre la netta diminuzione della chimica utilizzata nei campi eviterà la contaminazione di falde acquifere che in un prossimo futuro diventeranno estremamente preziose per la nostra società. Anche per questo punto del programma saranno utilizzate leve fiscali per penalizzare le attività più dannose e contemporaneamente sostenere le produzioni locali biologiche.
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Di tutto questo purtroppo ad oggi, marzo 2021, non trovo traccia nelle agende politiche di tutto il mondo. Voglio avere fiducia nel genere umano, spero che non ci si dimostri così stolti da perdere questa battaglia senza neanche combatterla.
Se in tutto questo vogliamo trovare un aspetto positivo, potremmo dire che l’Uomo è indubbiamente la causa di tutta questa situazione, ma è altrettanto vero che sempre l’Uomo ha in mano la soluzione.
Dipende tutto da noi, da ciascuno di noi.
Questo è il libro da cui ho preso lo spunto per questo articolo. Ne consiglio a tutti la lettura