Era da un pezzo che non andavamo in visita da uno dei nostri fornitori, credo che la nostra ultima trasferta risalga al 2019.
Fortunatamente qualche giorno fa abbiamo interrotto questo periodo stanziale andando a trovare Yari e le api di Apicoltura ArniaG. E’ stata un’esperienza semplicemente meravigliosa.
Ho fatto pochissima strada essendo le arnie posizionate su Monte Morello, forse 3 o 4 km. Nelle due ore in cui siamo stati insieme Yari ha tenuto una vera e propria lezione sulle api e sul loro mondo favoloso e affascinante. Io qualcosa avevo letto da qualche parte e quindi non ero proprio a digiuno in materia, ma come sempre un conto è la teoria e un conto è toccare con mano (si fa per dire…) la realtà.
Vedere Yari maneggiare i telai pieni di miele e ricoperti di api come se fosse la cosa più banale del mondo è stato veramente sorprendente, non credevo che operazioni con un certo grado di rischio potessero essere eseguite con tale naturalezza. Invece il nostro apicoltore preferito sembrava essere parte integrante di quelle famiglie di api.
Con mia sorpresa anche le api sono state molto collaborative, ci hanno praticamente ignorato continuando indefesse nel loro lavoro. Non temevo di essere assalito, ma certamente essendo un estraneo che invade le loro casette mi sarei aspettato un’accoglienza un po’ più… vivace. Meglio così.
Come un bambino sono rimasto molto colpito da tutto ciò che ho visto: ho visto i fuchi e ho scoperto che hanno occhi molto più grandi delle loro compagne; ho visto api cariche di polline di rientro dal loro volo; ho visto api indicare alle compagne il tragitto da compiere per arrivare a trovare del polline, ho visto piccole crepe nella casetta sistemate dalle api con la propoli; ho imparato il significato della parola sciamatura; e all’ultimo telaio esaminato ho visto lei, la regina dell’alveare, impegnata nella ricerca di celle pronte ad accogliere uova da lei stessa prodotte.
Un’esperienza indimenticabile, senza dubbio, ma più di tutto sono rimasto colpito dalle attenzioni che Yari riserva alle sue api. La sua gestione è piena di piccole accortezze che hanno lo scopo di non stressare eccessivamente le api e di metterle in condizione di lavorare al meglio senza aver il chiodo fisso della produzione finalizzata alla vendita.
Yari è a tutti gli effetti un allevatore di professione, ha la partita iva e tutto ciò che serve per produrre il miele, ma di fatto per lui questa attività continua ad essere un meraviglioso passatempo, e l’idea di spremere al massimo le sue api per ottenere, forse, qualche chilo di miele in più, non la prende neanche in considerazione. Sono convinto che questo rispetto per le api sia uno dei motivi per cui il miele che ci arriva in negozio è così tanto apprezzato dalla nostra clientela. Animali meno stressati producono prodotti migliori, sia che si tratti di latte sia che si tratti di miele.
Questo è lo stesso principio che guida l’attività di altri nostri fornitori. La Terra, e tutto ciò che essa contiene, è in grado di fornirci dei doni eccezionali, ma affinché questo fragile equilibrio non si spezzi è necessario da parte nostra un profondo rispetto verso i tempi e i modi in cui la Natura opera. Questa modalità di lavoro costituisce oggi una piccola nicchia, una piccola isola felice non in grado purtroppo di incidere sulla produzione mondiale.
Allevamenti industriali e agricoltura intensiva operano esattamente all’opposto, spremendo al massimo animali e terreni per massimizzare il profitto. Seguendo questa strada siamo arrivati sull’orlo del baratro.
Se vogliamo sopravvivere come genere umano bisogna che tutto cambi, e dato che siamo già in piena crisi direi che non c’è più tempo da perdere.
Qui trovate un breve resoconto della mia mattinata passata in compagnia di Yari e delle sue meravigliose creature.
Buona estate a tutt*!
Ilaria & Marco