Spett.le Ministro Costa,
Le scriviamo questa lettera come cittadini italiani, come cittadini del mondo e come genitori.
Quando quelli della mia generazione erano bambini, diciamo negli anni ’80, le preoccupazioni tipiche dei genitori erano le cattive compagnie e lo studio per riuscire a trovare un buon posto di lavoro, possibilmente fisso.
Adesso che di anni ne sono passati un po’ e sono i bambini di allora ad avere il compito di far crescere una nuova generazione i problemi sono diventati ben altri:
- la Co2
- la deforestazione
- la gestione dei rifiuti
- le polveri sottili
- la plastica in mare
- i cambiamenti climatici
- ecc. ecc.
Soffermandosi un attimo a pensare al quadro generale appare evidente come ci sia più di un motivo per aver paura di non farcela, di non riuscire a garantire un futuro dignitoso ai nostri figli.
Ciascuno dei punti che abbiamo elencato sopra sarebbe un problema enorme anche se lo considerassimo a se stante, scollegato da tutti gli altri, mentre noi purtroppo abbiamo da districare una serie di nodi molto stretti uno collegato all’altro, e non è possibile concentrarsi su uno solo senza considerare quelli che vengono prima e quelli che vengono dopo.
Questa è la battaglia delle battaglie, e secondo noi dovrebbe essere il tema principale da trattare in tutte le sedi politiche, dovrebbe passare avanti a tutti gli altri problemi. Al momento direi che stiamo soccombendo a noi stessi, il mondo “evoluto” che abbiamo creato sta letteralmente consumando il Pianeta su cui viviamo. Il mito della crescita infinita, avendo a disposizione risorse finite, ci sta rovinando. Era una balla, è stato bello credere che non lo fosse ma questo non cambia la realtà. Abbiamo goduto di uno stile di vita che non possiamo più permetterci. Ormai bisogna cambiare, non è più un’opzione ma una necessità impellente.
E sa signor Ministro cosa ci fa più paura? L’irresponsabilità. Di quella del governo australiano che con le proprie terre in fiamme dichiara che nel paese si continuerà ad investire nel carbone; di quella del presidente Usa che finge che i cambiamenti climatici non esistano. Di quella dei politici locali che mentre da un lato si sprecano in elogi per la giovane Greta Thunberg dall’altro pianificano nuove colate di cemento per aeroporti, inceneritori, centri commerciali ecc.
La strada da imboccare è soltanto una, è in salita e ricca di curve, ma più aspettiamo ad intervenire e più la pendenza aumenterà. E’ triste constatare che nessun governante, a qualsiasi livello, abbia il coraggio di assumersi la responsabilità di scelte forse impopolari ma altrettanto necessarie. E che nessuno parli chiaramente alla cittadinanza per spiegare cosa stiamo rischiando, che intere città potrebbero sparire sotto il mare, che potremo assistere a migrazioni di popoli al confronto delle quali quelle avvenute fino ad oggi sembreranno giochi tra bambini.
Perché continuiamo a finanziare con contributi aziende fortemente inquinanti? Perché non dirottiamo queste risorse su attività più ecosostenibili? Perché non si lavora sui trasporti pubblici per arrivare a far circolare molte meno auto? Perché si stanno abbattendo alberi anziché incrementare il verde pubblico? Perché vengono organizzati incontri internazionali (l’ultimo a Madrid) se poi i (timidi) impegni presi non sono vincolanti? Che senso ha tutto questo?
Ma davvero soldi e potere vengono sempre prima di tutto il resto? Anche prima del nostro futuro?
Moltissime risorse andrebbero investite sull’Ambiente. Siamo al punto in cui possiamo solo cercare di limitare i danni, ma ogni mese che sprechiamo a far finta di agire non fa che peggiorare la situazione.
Lei Ministro Costa è molto attivo, sempre sul pezzo, dobbiamo dargliene atto. Non abbiamo memoria di suoi predecessori così impegnati e così appassionati come Lei nella salvaguardia del nostro territorio. Il suo impegno è ammirevole e i risultati arrivano. Penso alla sua battaglia nella Terra dei Fuochi e alla legge salvamare solo per fare due esempi, ma il suo obiettivo ultimo dovrebbe essere quello di convincere tutti i suoi colleghi, italiani e non, che il tempo per agire era ieri, e che il tempo delle chiacchiere è abbondantemente scaduto.
Continueremo a seguire la sua attività sperando di rilevare successi sempre di maggiore portata.
Grazie per l’attenzione.
Ilaria e Marco