Greta Thunberg nasce in Svezia il 3 gennaio 2003, e fino ad un paio di anni fa la sua vita è stata la stessa di tutte le altre bambine svedesi, diversa forse soltanto per la sua malattia, la sindrome di Asperger. Il suo nome comincia ad essere meno sconosciuto nell’estate 2015, quando ogni venerdì rinuncia ad andare a scuola per manifestare davanti alla sede del parlamento svedese, colpevole a suo dire di scarsa incisività nell’affrontare i cambiamenti climatici. Famose sono le sue foto con l’impermeabile giallo e un cartello in mano con la scritta “Skolstreik for Klimatet”.
Da quel momento Greta, allora 15enne, acquista sempre più popolarità grazie ai social, e un po’ alla volta i suoi scioperi acquistano sempre più risonanza a livello mondiale. La sua costanza e il suo temperamento la portano a diventare sempre più personaggio, tanto che alcuni la definiscono come una vera e propria leader di un nuovo movimento ambientalista.
La sua popolarità la porta a tenere discorsi in sedi e contesti decisamente impegnativi:
- A Londra, nell’ottobre 2018, davanti al Parlamento inglese “stiamo affrontando una crisi senza precedenti che non è mai stata trattata come tale, e i nostri leaders si stanno comportando come bambini. Dobbiamo svegliarci e cambiare tutto”.
- Al TEDx Stockholm, il 24 novembre 2018 “non possiamo cambiare il mondo rispettando le regole, perché sono proprio le regole che devono essere cambiate”.
- A Katowice, in Polonia il 4 dicembre 2018 in occasione del COP24summit, un incontro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
- Al Forum economico mondiale a Davos, in Svizzera, il 23 gennaio 2019, “alcune persone, alcune aziende, alcuni decisori sapevano esattamente quali inestimabili valori avrebbero sacrificato per continuare a fare un sacco di soldi. Io penso che molti di voi qui presenti oggi appartengano a quel gruppo di persone”

foto: Streetsblog Denver flickr.com
Il 23 settembre 2019 Greta ha tenuto un discorso a New York, al Summit delle Nazioni Unite, riunite proprio per discutere del problema dei cambiamenti climatici. In quella sede ha tenuto un discorso a cui la stampa e i media hanno dato molto risalto. Eccolo:
Il mio messaggio è: vi teniamo d’occhio. Tutto ciò è sbagliato! Io non dovrei essere qui sopra, io dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’oceano. E invece voi avete chiesto a noi ragazzi di venire qui per la speranza. Come vi permettete? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, senza considerare che io sono tra i ragazzi fortunati. Le persone soffrono, le persone stanno morendo e i nostri ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui parlate sono i soldi e le favole su una crescita economica?! Ma come osate? Per più di 30 anni la scienza è stata chiara: come fate a guardare altrove? E venire qui, a dire che voi state facendo abbastanza, quando in realtà la politica e i governi sembrano essere ancora lontani. Voi dite di ascoltarci e di capire l’urgenza, ma non importa quanto io sia triste e arrabbiata, io non vi credo, perché se voi aveste capito effettivamente la situazione, continuando a fallire nell’agire, allora sareste da considerare come dei malvagi. E mi rifiuto di credere a ciò. L’idea popolare di tagliare le emissioni ci dà solo la possibilità di riuscire al 50%, rimanendo sotto 1.5 gradi di innalzamento delle temperature ed evitando una reazione a catena di eventi fuori il controllo umano. Il 50 % forse è accettabile per voi, ma quei numeri non includono alcuni punti critici, come i cicli di retroazione, ulteriore riscaldamento dovuto all’inquinamento dell’aria, o le questioni riguardanti la giustizia e l’equità. Tutto ciò è da considerare in riferimento al fatto che io e la generazione di quelli che saranno i miei figli saremo costretti ad assorbire milioni di tonnellate di CO2 dall’aria con tecnologie che neanche esistono. Quindi il 50 % di rischio non è accettabile per noi che vivremo le conseguenze. Per avere il 67% di possibilità di rimanere sotto 1.5 gradi – questa è la migliore prospettiva fornita dal gruppo intergovernativo per il cambiamento climatico – il mondo avrebbe solo 420 gigatoni di diossido di carbonio da consumare partendo dal 1 gennaio 2018. Come osate pensare che questa situazione possa essere risolta con l’economia di sempre e le tecnologie utilizzate finora? Con i livelli delle emissioni di oggi, il bilancio di CO2 da consumare rimasto disposizione (per rimanere sotto 1,5 gradi di innalzamento delle temperature) sarà completamente terminato in meno di 8-10 anni.
Non ci saranno né soluzioni, né piani basati su questi numeri oggi perché queste cifre sono troppo scomode e non si è troppo maturi per arrivare dire le cose come stanno.
Ci state deludendo. Ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Lo sguardo delle future generazioni è sopra di voi. Se scegliete di deluderci, allora non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare così. Qui e in questo momento è dove noi segniamo la linea: il mondo si sta svegliando e, vi piaccia o no, il cambiamento sta arrivando’.
Notizia di poche settimane fa è che Greta ha rifiutato un premio offertole dal Consiglio nordico, il Nordic Council’s enviromental award 2019, che prevedeva anche un assegno di 500.000 corone svedesi (46.000 € circa). Greta ha spiegato che i movimenti per il clima non hanno bisogno di ulteriori premi, ed in particolare i paesi nordici, universalmente riconosciuti come molto avanti nelle scelte ambientaliste, in realtà attuano politiche non così ”verdi”.
Nel marzo 2019 Greta è stata inserita tra i candidati per il Nobel della Pace da alcuni parlamentari svedesi e norvegesi. A maggio dello stesso anno la rivista Time le dedica la copertina indicandola come una “leader della prossima generazione”.
Questo è un brevissimo sunto del fenomeno Greta Thunberg, ma rimangono tanti dubbi su cosa o chi ha spinto una ragazzina svedese a diventare uno dei 100 personaggi più influenti al mondo (secondo il Times).
C’è chi sostiene che il fenomeno Thunberg sia stato pianificato e realizzato diciamo così, a scopo di lucro. Secondo Andreas Henriksson, giornalista svedese, la madre di Greta avrebbe approfittato della notorietà della figlia per lanciare il proprio libro, mentre Ingmar Rentzhog, esperto di marketing, avrebbe utilizzato l’immagine della bambina svedese per lanciare la propria startup We Do not Have Time. Cercando un po’ online ho perfino trovato articoli che accostano Greta a George Soros, noto milionario e speculatore finanziario.
Secondo me sarebbe fanciullesco pensare che una bambina che manifesta da sola in Svezia possa diventare una delle persone più influenti al mondo; mi pare ovvio che qualcuno abbia gestito l’immagine di Greta ed è altrettanto scontato che qualcuno ne abbia guadagnato e ne stia traendo notevoli profitti. Ma detto questo direi: e allora? In che modo questo andrebbe a sminuire il messaggio che Greta sta trasmettendo? Queste critiche rivolte alla persona forse potrebbero essere lanciate proprio per distogliere l’attenzione dal messaggio che Greta sta lanciando al mondo, ma un complottista potrebbero ribattere che anche le critiche potrebbero essere parte di una strategia del suo entourage per aumentare la popolarità di questo personaggio un po’ fuori dagli schemi. Ma questo è veramente importante? Cosa cambia se due, tre , dieci persone si stanno arricchendo sfruttando la popolarità di Greta?
Io non ricordo manifestazioni globali con milioni di giovani partecipanti a sfilare per le città in tutto il mondo chiedendo interventi concreti contro i cambiamenti climatici. Non mi pare che fino a qualche anno fa il clima fosse presente nelle agende politiche dei principali partiti. Le Nazioni Unite si sono riunite recentemente per parlare dei cambiamenti climatici e per capire come affrontare questa difficilissima sfida, in cui ormai non possiamo più vincere ma soltanto perdere il meno possibile. Ormai moltissime persone, giovani principalmente, hanno preso consapevolezza del fatto che il clima sta cambiando ad una velocità preoccupante e la causa principale siamo noi esseri umani, così ostinatamente cocciuti da non voler fare un passo indietro, fingendo che il problema alla fine non ci toccherà.
E tutto questo è partito da Greta Thunberg, una ragazzina svedese che ha cominciato a scioperare da sola per richiedere interventi concreti contro i cambiamenti climatici in corso.
Scusate se poco.
Di seguito alcuni link che rimandano ad articoli su Greta:
www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/13507320/giulio-tremonti-aria-che-tira-greta-thunberg-dietro-di-lei-macchina-capitali-media.html
www.ilmessaggero.it/italia/greta_thunberg_roma_sindorme_chi_e_speech-4434632.html