Il glifosato è una delle sostanze più discusse degli ultimi anni, ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratta. In questo articolo vi forniremo alcune informazioni interessanti.
Il glifosato è la sostanza attiva dell’erbicida RoundUp, prodotto dalla Monsanto, azienda che nel 2008 si è fusa con la Bayer, azienda tedesca leader nel settore farmaceutico. Il glifosato è accusato da più parti di essere causa di malattie gravi e di essere un interferente endocrino. Esistono numerosi studi a supporto di queste tesi. Uno degli ultimi è stato eseguito dai ricercatori dell’Università di Washington State, che hanno esposto dei ratti in gravidanza ad una dose di glifosato pari alla metà del minimo considerato innocuo per valutare le conseguenze sui loro organismi. I risultati sono stati piuttosto scioccanti: se nella prima generazione non sono stati riscontrati particolari problemi di salute, nella seconda e addirittura nella terza è stato riscontrato un drammatico aumento di patologie: ai testicoli, alle ovaie, obesità, alla prostata nei maschi e ai reni nelle femmine. Questi dati significano che se il glifosato oggi sparisse dalla faccia della Terra i nostri figli e i loro nipoti avrebbero patito conseguenze per l’esposizione subita dai loro genitori/nonni ad una sostanza che loro potrebbero non aver mai incrociato durante la loro esistenza. E’ un’ipotesi abbastanza inquietante, no?
Nel mondo i vari organismi preposti al mantenimento della salute pubblica si sono mossi seguendo strade diverse, mentre sotto l’aspetto giudiziario Usa ed Europa si stanno uniformando. Cominciano infatti ad essere piuttosto frequenti le cause intentate e vinte contro la Bayer (il nome Monsanto non esiste più dal momento della fusione) per aver contribuito al peggioramento dello stato di salute di privati cittadini. Dewayne Johnson (2018), Edwin Haderman (marzo 2019), Alva e Alberta Pilliod (2019) hanno tutti ottenuto sentenze di condanna nei confronti del colosso chimico-farmaceutico, che si è dunque trovato a dover sborsare milioni di dollari in conseguenza delle sentenze sfavorevoli. E di cause aperte contro Bayer in America ce ne sono ancora migliaia, potenzialmente parliamo di rimborsi di miliardi di dollari!

foto: Mike Mozart
L’Unione Europea a fine 2017 ha rinnovato l’autorizzazione all’utilizzo del glifosato per altre 5 anni, ma su questa decisione aleggiano ombre che fanno pensare ad una gestione non super-partes della pratica.
A Lione intanto nel 2019 un tribunale amministrativo ha dato torto all’Anses, l’Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria e dell’alimentazione, annullando l’autorizzazione alla messa in commercio del RoundUp360, perché secondo i giudici non sarebbe stato correttamente applicato il principio della precauzione.
La prudenza a dire il vero sarebbe chiaramente chiamata in causa dal Regolamento 178/2002 dell’Unione Europea in cui è scritto che in caso di dubbi su aspetti legati alla salute della collettività dovuti ad una carenza di dati scientifici certi sono consentiti interventi atti a tutelare prima di tutto la salute dei cittadini europei.
Evidentemente nel caso del glifosato questo regolamento è rimasto lettera morta.